Massimiliano Allegri aveva sognato un esordio diverso del suo Cagliari in questa stagione e invece si è dovuto scontrare con la dura realtà, alla sua prima volta su una panchina della massima serie, del calcio dei big che non consente alcuna distrazione. Fin troppo pesante il passivo di quattro reti a una che ha condannato i rossoblu ad una bruciante sconfitta non pienamente meritata.

Dopo un’ora di buon calcio, infatti, durante la quale i padroni di casa sono riusciti ad andare in vantaggio con Larrivey, costruire almeno altre tre occasioni limpide da gol e imbrigliare la Lazio che non è mai stata pericolosa fino a quando i cagliaritani hanno mantenuto il vantaggio, è arrivata la sgradita sorpresa. L’episodio chiave è nato da una serie di eventi poco fortunati, con la ciliegina sulla torta di una decisione del direttore di gara che ha dato il là alla vittoria laziale concedendo un calcio di rigore per un fallo di mano di Lopez, involontario, ma che sicuramente ha impedito alla palla di finire a rete procurando un danno all’avversario.

Giusto il penalty, ma eccessivo il cartellino rosso rifilato al capitano che ha avuto come conseguenza, oltre ad aver portato gli ospiti al pareggio, la superiorità numerica che poi ha fatto pendere le sorti dell’incontro a favore dei biancocelesti. Demoralizzata e colpita duro dal ribaltamento del risultato, la squadra di Allegri si è pian piano arresa, ma al fischio finale è stata ugualmente accompagnata negli spogliatoi dagli applausi di un pubblico che ha apprezzato l’impegno.

E da quanto di buono fatto si dovrà ripartire subito per preparare la sfida salvezza con il Siena di Giampaolo, alla ripresa dopo la sosta per gli impegni della Nazionale. Saranno in ballo punti importanti, ma alla portata di un Cagliari che ieri, nonostante la sconfitta, ha dimostrato di essere vivo e maturo per affrontare un campionato della massima serie.