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La Serva Padrona di Pergolesi a Cagliari

25 novembre 2009, 13:59
Auditorium del Conservatorio di Musica giovedì 26 novembre.

Ritorna all’Auditorium del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari uno dei più celebri capolavori del teatro musicale italiano, La serva padrona. La messa in scena dell’opera più rinomata di Giovanni Battista Pergolesi, già proposta alla fine dell’estate al Teatro Civico di Cagliari, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Incontri Musicali, nell’ambito della stagione “Sonus de Atongiu 2009”.

GIOVEDI' 26 NOVEMBRE alle 20.30, nell’Auditorium di Piazza Porrino, il soprano Elisabetta Scano e il basso Nicola Ebau, sostenuti dall’Orchestra da camera Internazionale Sarda diretta da Giacomo Medas saranno i protagonisti dell’opera pergolesiana, che va in scena con la regia, le scene e i costumi di Mariano Cirina (coinvolto anche in qualità di interprete nel ruolo del servo Vespone).

Pergolesi ha composto La serva padrona nel 1733, su testo di Gennarantonio Federico, come intermezzo per un altro suo dramma per musica Il prigionier superbo. Andata in scena per la prima volta il 28 agosto 1733 nel Teatro S. Bartolomeo di Napoli, La serva padrona sembra da subito destinata ad un successo clamoroso, presto esportato in tutta Europa. Alla sua fortuna, tutta giocata sul divertentissimo confronto tra lo scapolo Uberto (maturo e bisbetico) e la servetta Serpina (ben più astuta e desiderosa di una conveniente sistemazione matrimoniale) ha contribuito l’immediatezza della storia, la splendida semplicità delle arie e dei duetti e la vivacità che percorre tutta la partitura.

Nell’allestimento proposto da “Sonus de Atongiu 2009”, la vicenda della Serva padrona è stata gustosamente trasposta nell’Italia del secondo dopoguerra, in una normale casa borghese. Come all’interno di una commedia musicale degli anni Cinquanta, i personaggi della vicenda si muovono con naturalezza, pur conservando - secondo l’idea di fondo del regista Mariano Cirina - dei caratteri identificativi forti, da maschere della commedia dell’arte, capaci di intrecciare reale e surreale.

Della Serva padrona non ci è purtroppo pervenuto l’autografo; il suo testo è stato tramandato da centinaia di copie manoscritte e di edizioni a stampa che si sono susseguite dal Settecento ad oggi e sono conservate nelle biblioteche di tutto il mondo. Questa la trama: l’intraprendente Serpina, serva dello scapolo Uberto, si comporta in casa come se fosse la padrona. Per sottrarsi alla tirannia della ragazza, l’uomo le annuncia che intende sposarsi. Serpina decide: saprà convincere Uberto a prenderla in moglie. Nella seconda parte dell’operina, Serpina mette in pratica il suo piano e avvisa Uberto che sposerà un certo capitan Tempesta. L’atteggiamento minaccioso del presunto innamorato di Serpina (che in realtà è il servo di casa opportunamente mascherato) scioglie le reticenze di Uberto, il quale si scopre innamorato della serva e la sposa.

L’opera è realizzata con il patrocinio dell’Assessorato della Pubblica Istruzione della Regione della Sardegna, degli Assessorati della Cultura della Provincia di Cagliari e del Comune di Cagliari e della Fondazione Banco di Sardegna.

Per informazioni e prenotazioni tel. 3663646364, costo del biglietto d’ingresso: 5 euro. Prevendita presso il botteghino dell’Auditorium del Conservatorio.

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