Comunicati stampa

Corso Vittorio Emanuele tra scoperte archeologiche e lavori di risistemazione

Autore: Giuseppe Amisani,
27 ottobre 2015, 18:06
Il Sindaco Massimo Zedda ha fatto il punto della situazione insieme al suo assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras

La scoperta è di quelle a dir poco sensazionali (immagini dei ritrovamenti) tanto che non appena sono emersi i primi reperti i lavori del Corso Vittorio Emanuele II sono subito stati bloccati per dare modo alla Soprintendenza Archeologica di fare gli opportuni rilievi prima di poter dare il via libera alla loro prosecuzione.

I dettagli dei ritrovamenti sono stati illustrati in una apposita conferenza stampa che si è tenuta in serata nella sala Giunta del Palazzo Civico di Via Roma a Cagliari, alla quale, oltre al Sindaco del capoluogo Massimo Zedda hanno partecipato anche il suo Assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras e il Presidente della Commissione Consiliare Lavori Pubblici Maurizio Chessa. All'incontro erano presenti, oltre ai tecnici che hanno partecipato agli scavi, i due Soprintendenti interessati e cioè Marco Minoja che a breve lascerà il suo posto nell'Isola per diventare Segretario regionale del Mibact Lombardia e Fausto Martino, competente in tema di Arti e Paesaggio per le province di Cagliari e Oristano.

“Ci siamo trovati di fronte a dei ritrovamenti che sono andati oltre ogni aspettativa” ha commentato l'Assessore Marras dopo l'introduzione fatta dal Sindaco Zedda. “Temevamo – ha aggiunto l'Assessore ai Lavori Pubblici - in un rallentamento dei lavori ma dopo l'analisi e la messa in sicurezza del sito archeologico abbiamo ottenuto il nuovo via libera per la prosecuzione delle nostre attività che abbiamo l'obiettivo di completare entro Natale. La zona, oltre che di interesse archeologico, infatti, ha una grande importanza commerciale e quindi dobbiamo riaprire quanto prima. Entro i primi dieci giorni di dicembre completeremo il tratto tra via Sassari e via Angioy, mentre la restante parte fino a piazza Yenne sarà completata per il momento con il solo massetto”.

Il “fermo lavori” della Soprintendenza, ha fatto slittare i tempi ma l'Amministrazione è riuscita a limitare il ritardo in poco più di un mese. La sospensione, infatti, è stata di appena trentatré i giorni e questa avrà effetto sulla fine dei lavori, che è attualmente prevista per il 30 aprile 2016.

Un piccolo disagio per i cagliaritani ma una grande ricchezza non solo per gli abitanti della città, perché i ritrovamenti, una volta messi a disposizione del pubblico, potrebbero rappresentare un punto importante di attrazione anche per i turisti. “Questa è una delle opportunità che stiamo cercando di mettere in pratica anche in altre parti della città” ha confermato Massimo Zedda. “Un esempio potrebbe essere quanto accade in via Sardegna dove molti turisti si fermano per apprezzare gli scavi archeologici a vista”.

Attualmente, quindi, si sono aperti due cantieri paralleli nei quali, da una parte si procede con le infrastrutture sotterranee e con i servizi che serviranno agli utenti, prima di procedere con la risistemazione, mentre accanto il lavoro degli archeologi è frenetico. Aspetto che non rappresenta comunque un disagio per gli abitanti della zona, come ha sottolineato Maurizio Chessa. “Tutta la zona è un importante sito archeologico e considerato che il centro storico è la porta di ingresso alla città per i turisti, non possiamo che puntare alla sua valorizzazione”

“Si tratta di un ritrovamento – il parere tecnico di Maro Minoja – di una parte della città romana, databile tra il I° secolo avanti Cristo e il I° dopo Cristo. E' una casa unica ma suddivisa in due ambienti ben distinti, all'interno del quale abbiamo notato intonaci di ottima fattura e mattoni crudi con un livello di conservazione che definirei straordinario”. Sulla stessa linea il suo collega Fausto Martino. “Non possiamo che essere soddisfatti anche perché oltre all'importanza dei ritrovamenti, abbiamo avuto la conferma di come sia cambiato l'approccio con queste situazioni. Si è passati da una visione di questi siti come una grana per chi fa i lavori ad una ricchezza da salvaguardare e valorizzare per il bene della città”.

 

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