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La catena umana di Santa Teresa

Autore: Monica Ibba,
11 dicembre 2014, 12:57
Un quartiere che si ricuce.

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“Santa Teresa, una mano tira l'altra, un progetto all'insegna della collaborazione e della rivitalizzazione di un quartiere, quello di Santa Teresa, estremamente periferico in ogni significato del termine. Un progetto nato in seno a Cagliari Sardegna 2019 e che nonostante tutto prosegue il suo cammino, come tanti altri, a dimostrazione del fatto che Cagliari 2019 non è finita. “Una rete e un coinvolgimento incredibilmente degni di nota, un partenariato istituzionale, associazionale, scolastico, cittadino- Enrica Puggioni, Assessore alla Cultura- quello che rende fieri- e che le fa brillare gli occhi- quello e l'unico che significa e deve continuare a significare Cagliari 2019, al di là del titolo. Voglio fare un plauso a tutte le fantastiche donne del quartiere che più di tutti hanno reso possibile tutto ciò”.

Si tratta di un processo di rivitalizzazione delle periferie che ha già preso piede in altri quartieri come quello di Sant'Elia o della Marina, e che grazie al Comune di Cagliari, al dipartimento di Architettura dell'Università di Cagliari, alle organizzazione Mano App e Gruppo 7 tra cui Urban Center, Agricolture, Theandric Teatro NoNviolento e Halfway Project, arriva sabato 13 dicembre anche a Pirri.

Riflettere sul presente e guardare insieme al futuro è l'obiettivo di fondo di un piano che si propone di porre sotto i riflettori prima di tutto i cittadini, in un processo di miglioramento della qualità della vita all'interno di un quartiere che presenta grandi potenzialità naturali ed umane. Vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, quindi. “Quei grandi spazi- ha detto Fiammetta Sau, del dipartimento di Architettura- hanno solo bisogno di essere rivitalizzati e per questo l'Università di Cagliari, insieme con i cittadini e tutti gli altri organizzatori, si è impegnata in un progetto in cui un gruppo stesso di studenti avrà in mano la possibilità di trasformare fisicamente questi bellissimi spazi finora sottoutilizzati: la nostra idea è quella di dar vita a delle aree verdi pubbliche condivise da tutti e la realizzazione di un mercato temporaneo, lavori che prenderanno il via dal 2015”.

La creatività sarà l'auriga di questo viaggio di ricucitura cittadina; interventi culturali, quindi, ma non solo: è finalmente semaforo verde per la rimozione dell'amianto dalle case popolari del quartiere. “La collaborazione è ciò che ci ha guidati e distinti- sono le parole tremanti di emozione di Maria Teresa Todde, una donna che vive nel quartiere di Santa Teresa e che ha messo tutte le sue energie in questo progetto- abbiamo tante idee, far partire nuove attività, avere spazi per noi, risanare un luogo in cui i problemi sono davvero tanti, e il 13, per noi, sarà soltanto l'inizio”. 

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